Una nuova grafica e due brevi video sullo slogan ‘Dona il sangue, tutti lo possono fare…’ per trasmettere il messaggio di sempre legato all’importanza della donazione e invitare i cittadini a dare il loro contributo.
Avis regionale Umbria lunedì 13 giugno a Perugia ha lanciato così la sua nuova campagna promozionale, simbolicamente alla vigilia del XIII anniversario della Giornata mondiale del donatore di sangue istituita nel 2004 dall’Organizzazione mondiale della sanità il 14 giugno, data di nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni. All’incontro, insieme a Giovanni Magara e Andrea Motti, rispettivamente presidente e vicepresidente di Avis Umbria, erano presenti Mauro Marchesi, coordinatore Centro regionale sangue, e Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria.
“Abbiamo cercato di rendere chiaro sotto l’aspetto grafico e visivo – ha dichiarato il presidente Magara – i concetti che da sempre motivano l’Avis nel promuovere la donazione gratuita, volontaria e anonima. Lanciare la campagna nella Giornata mondiale del donatore, quest’anno sul tema ‘il sangue ci mette tutti in relazione’, significa sottolineare l’importanza della condivisione”.
Un appello che arriva mentre Avis Umbria con i suoi 33mila donatori registra, nel periodo tra gennaio e maggio 2016, una flessione negativa dell’1,97, con 354 donazioni in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e 802 in meno rispetto a quelle programmate. “Anche i primi dati di giugno proseguono secondo questo trend – ha aggiunto Magara – e, se non si inverte la tendenza, potremmo registrare nel 2016 un calo delle donazioni di sangue del 3 per cento rispetto al 2015. Anche se a livello regionale non soffriamo una carenza di sangue questa diminuzione preoccupa. Vogliamo garantire al servizio sanitario regionale e nazionale un bacino di riferimento monitorato e volontario senza dover ricorrere a donatori occasionali. Ne va della qualità e della sicurezza del prodotto”.
A fare da coordinamento tra il sangue raccolto e il suo utilizzo per le attività di supporto, il Centro regionale sangue. “Le necessità di sangue in Umbria al momento – ha dichiarato Marchesi – sono impellenti perché anche a livello ospedaliero abbiamo avuto un aumento degli interventi che hanno bisogno del supporto trasfusionale. Il contributo di Avis è notevole, senza questo non potremmo esplicare attività di supporto ai malati oncologici, ematologici e agli interventi chirurgici”. “Il calo delle donazioni registrato – ha specificato Marchesi – attualmente non si è ripercosso sul sistema, siamo riusciti a fronteggiarlo. La necessità di sangue non è tanto nel supporto trasfusionale, in cui siamo quasi autosufficienti modellando la raccolta con la richiesta, quanto nella raccolta di plasma da inviare al frazionamento industriale per avere indietro emoderivati, in cui ci attestiamo sotto la media”.
“Voglio ringraziare i donatori, Avis e i suoi volontari per il lavoro prezioso che fanno – ha concluso Marini –. Nel contribuire alla raccolta sangue Avis opera in stretta connessione con il Centro regionale sangue, l’assessorato alla sanità e le aziende sanitarie. Ricevere sangue che viene donato significa contribuire all’autosufficienza regionale e nazionale ma anche garantire qualità e sicurezza di sangue, emoderivati e plasma. Questa autosufficienza permette di non ricorrere a un mercato internazionale dei prodotti e di basarsi molto sulla filiera nazionale e locale”. Per i cittadini tra i 18 ed i 65 anni che vogliono diventare donatori di sangue Avis invita a contattare una delle 66 sedi in Umbria o a consultare il sito www.avisumbria.it.